Il tempo passa e la stanchezza si fa un po’ sentire. Monica Carrera cuce e ricuce, come una piccola Penelope che elabora la sua tenda, il nostro punto di partenza, il benvenuto su cui sta ricamando una fase di Foucault “la sola cerimonia veramente importante è quella dell’esercizio”. Esercizio, cerimonia, importanza. Tre concetti chiave che ci faranno da guida per il percorso nella casa, per affrontare – a mente piena e pensando che la natura delle cose è il nostro focus principale, che nessuno può obbligarci a “non essere noi stessi” – le altre installazioni, che in ordine saranno: Suppiej & Zanato, dal tetto al basement; Francesca Damiano, che ha inventato un mondo primitivo con cui dobbiamo confrontarci; Aya Onodera, con la sua camera armoniosa grazie al dialogo con le quattro tele, e alla creazione dell’ambiente umano in cui lei ha vissuto con Joris Vercammen, che terminerà il percorso con una performance in cui il musicista si svela.
(ph. Emiliano Milanesi_)
CASE SPARSE_day 11
28 Lug
Questa voce è stata pubblicata il 28 luglio 2016 alle 6:15 PM ed è archiviata in Uncategorized.
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A proposito di natura, mi siete parsi come api laboriose che non smettono un attimo di trasformare la natura a proprio uso e a quello degli altri.
Peccato non potrò esserci ma condivido appassionatamente lo stesso il progetto e la sua interessante realizzazione.
Bravi!
Daniela